Spettacolo interattivo a cura di Renata Coluccini (direttore artistico del festival “Segnali” – Teatro Buratto, Milano) con la collaborazione degli allievi del laboratorio di drammaturgia di Teatro Ragazzi del festival Miti Contemporanei 2015.
giovedi 5 novembre 2015 – ore 17.30 – Bova (RC), Casa della Musica
venerdì 6 novembre – ore 9.00 Palmi (RC), Casa della Cultura
sabato 7 novembre – ore 9.00 Locri (RC), Teatro Comunale
INGRESSO: 4,00 euro
“Il mondo é grande, ma dentro di noi è profondo come il mare.” Rilke
Lo spettacolo interattivo tratterà il mito e tematiche legate alla natura, soprattutto l’elemento ‘acqua’. Si permetterà al bambino di immergersi in un mondo marino immaginario stimolandolo all’incontro con la natura e nel contempo a specchiarsi con i miti, nei quali riconoscersi e divertendosi, iniziare un percorso di conoscenza. Conoscere il mare, navigarlo vuol dire conoscere anche il mondo esterno, agirlo, avere gli strumenti per viverlo meglio.
Il mito greco ci fa affacciare su certi aspetti dell’esperienza umana, dell’esperienza psichica profonda, non sempre formalizzabile. Nel mito è possibile riconoscere certi archetipi, certe forme originarie dell’inconscio collettivo, che sono la base della vita. Quindi il mito ha la grande forza di farci vedere il negativo che l’umanità ha sempre sentito dentro di sé, ma anche gli aspetti positivi dell’esperienza, i momenti fondamentali dell’esistenza: l’amore, la morte, il dolore, la natura. Affrontare il mito vuol dire: conoscenza.
Gli eroi, le donne, i mostri del mito sono nostre guide in un viaggio proteso sì verso una meta, ma dove il percorso ha pari se non maggiore importanza del raggiungimento della meta stessa. L’immaginario costituisce per il bambino l’asse portante di tutte le fantasie e le proiezioni sul proprio futuro. Attraverso di esso il bambino cresce, socializza e diventa partecipe di un data cultura, di quell’immaginario collettivo o appartenenza comune che con letteratura arte e mito chiamiamo cultura umanistica.
Renata Coluccini
Attrice, regista, drammaturga. Dopo tre anni alla Scuola di Formazione Attorale del Teatro del Sole, prosegue la sua formazione in maniera significativa con Cesar Brie, Victoria Santa Cruz, Hector Malamud, Roy Art, Dany Kouyate, Carlo Merlo tra gli altri. Inizia l’attività come attrice prima e poi come autrice e regista nel 1982 nel Teatro del Sole e successivamente in Veneto e in Piemonte. Nel 1996 assume la direzione artistica del Teatro del Sole. Dal 2003 collabora con diverse realtà teatrali italiane: TeatroLaboratorio Mangiafuoco, Teatro Invito, ,Nonsoloteatro, teatro Fondazione Città di Gallarate.
Dal 2008 con lo spettacolo “Le serve di Virginia” Testo di A. G. Bartlet, regia G. Calindri inizia la collaborazione con il .Teatro del Buratto dove ancora oggi lavora. Tra le produzioni ricordiamo: “Deserto Nero” Testo di Antonia Arslan, regia R. Sarti 2011 -13 “Le camicie di Garibaldi” “Clitemnestra” “Il mio papà è Ulisse” “ Pescatori di Stelle” testo e regia R. Coluccini. Nel 2011 è ideatrice del progetto “giovani e nuove dipendenze” che vede la produzione di tre spettacoli “Binge Drinking” “Nella rete” e “Io me la gioco” testi e regia R. Coluccini.
Come formatrice dal 1988 al 1991 è responsabile di un laboratorio triennale per la Regione Veneto di Teatro e Territorio. Ha insegnato nella scuola di Formazione Attorale del Teatro del Sole, di Quelli di Grock, della Civica Scuola di Animazione Teatrale per formatori, della scuola di teatro della città di Gallarate. è stata membro dell’Osservatorio sull’Immaginario Infantile promosso da Stilema e dalla Regione Piemonte e ha partecipato ad un progetto di formazione dell’IRSAE. Nel 1997 partecipa al gruppo di studio sulla metodologia formativa C.S.A.P.S.coordinato da Luciana Cesari, in qualità di esperta di Teatro Ragazzi e Adolescenti. Dal 2009 collabora con HC Human Connections per competenza teatrale in alcuni progetti formativi aziendali. Nel 2010 oltre a tenere corsi e consulenze all’interno di istituti scolastici è docente al Teatro Verdi di Milano in corsi teatrali rivolti alla terza età (AUSER)