Giovedì 7 settembre 2023 presso la Villa Comunale Umberto I di Reggio Calabria, dalle ore 18 avrà luogo la XII edizione del Festival ‘Miti Contemporanei’. Tre gli spettacoli che si susseguiranno, portati in scena da Compagnie ospiti, per un pomeriggio di full immersion teatrale.
Lo spettacolo che apre la rassegna è “REGINA MADRE” di Manlio Santanelli, regia di Stefano Angelucci Marino con Rossella Gesini e Stefano Angelucci Marino; maschere BRAT Teatro, scene Tibò Gilbert, costumi Polvere di Stelle-Vasto. Una produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in collaborazione con il Teatro del Sangro (durata 70′). Commedia a due personaggi ambientata ai nostri giorni, Regina Madre prende le mosse da un classico ‘ritorno a casa’. Alfredo, grigio cinquantenne segnato dal duplice fallimento di un matrimonio naufragato, che ancora lo coinvolge, e di un’attività giornalistica nella quale non è riuscito ad emergere, un giorno si presenta a casa della madre dichiarandosi deciso a rimanervi per poterla assistere nella malattia. In realtà egli nutre il segreto intento di realizzare uno scoop da cronista senza scrupoli: raccontare gli ultimi mesi e la morte della vecchia signora. Ma la vecchia signora, di nome Regina, seppure affetta da ogni specie di infermità, appartiene alla categoria delle matriarche indistruttibili. Tra i due personaggi in scena si instaura così un teso duello, condotto mediante uno scambio ininterrotto di ricatti e ritorsioni, di menzogne e affabulazioni. Fa da cornice alla vicenda un interno dall’aria domestica e rassicurante, che però, nell’offrire un perimetro ben preciso ai fantasmi mentali dei protagonisti, finisce per assumere i toni e le suggestioni di un realismo allucinato. In questo microcosmo dai confini continuamente invocati e negati, madre e figlio si inseguono, si cercano e si respingono saccheggiando presente, passato e futuro, in una incalzante altalena di emozioni che hanno nel grottesco la tonalità dominante. A soccombere, alla fine, sarà il figlio. Ma, come sempre accade nelle coppie legate per la vita e per la morte, anche qui non sarà possibile, e neanche legittimo, distinguere il vincitore dal vinto. Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini si misurano con questo testo lavorando con due maschere antropomorfe che permettono la trasfigurazione. Due figure archetipe. Da venti anni questa coppia di vita e d’arte lavora con le maschere della commedia dell’arte, da alcuni anni la ricerca si è spostata verso le maschere contemporanee. L’ultimo lavoro sugli emigranti italiani in Sudamerica negli anni ‘50, “Hermanos” (2019), ha dato respiro a questo particolare codice espressivo nato dalle suggestioni create dai murales e dai “bamboloni” della Boca, il celebre barrio porteño in Argentina contraddistinto da una forte impronta italiana. Manlio Santanelli ha dichiarato in una intervista del 2014: “Il teatro deve seguire la realtà ed essere capace di trasfigurarla. Nel teatro del futuro una linea guida molto importante sarà la capacità di intravedere nella realtà che si vuole raccontare l’archetipo. L’archetipo è millenario, può cambiare nelle sue forme. L’archetipo nella sua profondità non finirà mai di raccontare la storia dell’umanità.”
Si prosegue poi, alle ore 19:30, con lo spettacolo “FIGLI DI ABRAMO”, testo di Svein Tindberg tradotto e diretto da Gianluca Iumiento e interpretato da Stefano Sabelli con Giuseppe Moffa alle musiche dal vivo; produzione Teatro del Loto di Teatrimolisani (durata 80′). Il monologo è una sorta di Mistero Buffo, incentrato sulla vita e la dinastia di Abramo che mette in scena il diario di viaggio di un attore, che da Gerusalemme si mette alla Ricerca dell’Abramo perduto. La storia dell’uomo che da 4 millenni è riferimento di fede per miliardi di persone sulla Terra, è narrata in modo colto ma pure con grande ironia e divertimento. Sono così rievocati mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità. Un vero innovatore che a Ur dei Caldei, dov’era nato, in Mesopotamia, rifiutò l’idolatria dei suoi tempi, per credere in un solo e unico Dio creatore. Da ribelle ai facili idoli, Abramo, divenne, per questo, il primo esule braccato dell’Umanità e il suo perenne peregrinare – dalla Mesopotamia all’Egitto; dalla Cisgiordania alla Penisola arabica; dal Mar Rosso al Mediterraneo – fu teso alla ricerca e all’approdo della Terra promessa. Figli di Abramo, affascinando con una affabulazione fatta di mille storie e mille miti connessi con Abramo che s’intrecciano fra loro, indaga l’origine delle tre grandi fedi monoteiste, entrando nel merito della loro comune discendenza abramitica. Racconta però anche la Storia di conflitti perenni e incomprensibili fra popoli, perpetrati in nome dello stesso Abramo, dei suoi figli – Ismaele e Isacco – e poi dei figli dei suoi figli. Popoli che, dalla lettura comparata e spesso sorprendente dei testi sacri, Torah, Vangelo, Corano, dovrebbero considerarsi fratelli gemelli.
Terzo e ultimo spettacolo quello delle ore 21: “BRAIN_Cosa ti dice la testa”, di Cristian Strambolini, diretto e interpretato da Daniele Vocino e Cristian Strambolini, voci di Claudio Marchetti, Catia Urbinelli, Fabrizio Giacomozzi, Maria Elena Pallotta e Rita Allegrezza, luci di Filippo Volpini; produzione Nuovo Melograno – Senigallia (durata 70′). “Brain” è una fotografia del cervello, un focus sui turbinii inconsci. Questo spettacolo ci accompagna in un piccolo viaggio, ironico e nostalgico come la vita, nella più intima esperienza umana. I personaggi, la parte razionale e la parte creativa del cervello di un uomo di trentacinque anni, ci raccontano, attraverso il gioco trascinante della rappresentazione, la lotta interiore quotidiana dell’essere umano spaccato in due e alle prese con la relazione, il ricordo, l’amore, la perdita, la scelta, il rimpianto, la nostalgia. Con una scrittura originale e con un linguaggio che sa essere semplice e poetico, Brain parla con ironia attraverso le suggestioni del teatro e della performance. E ci pone allo specchio con la nostra esperienza. Spettacolo adatto a tutti dai 17 anni in su.
Ingresso gratuito a tutti e tre gli spettacoli con prenotazione consigliata inviando una mail a: info@scenanuda.it