Scilla (anticamente’ u Scigghiju’ in dialetto reggino) è un comune italiano di 5.160 abitanti della provincia di Reggio Calabria. Importante località turistica e balneare poco a nord di Reggio, Sia la rocca che la cittadina sono contornate da un alito di mistero dovuto all’intrecciarsi di alcuni miti come quello raccontato da Omero, che narra del passaggio della nave di Ulisse tra Scilla mostruosa e Cariddi vorace. Scilla è il mostro a sei teste e un ventre da cui spuntano cani furiosi. Essa se ne sta nascosta nelle cavità della roccia sullo stretto, scrutando le prede nel mare.Oggi la sua figura appare come emblema del comune di Scilla, rappresentata come sirena che termina con una doppia coda di pesce; ma diversamente fu descritta da Omero nell’Odissea (Od. XII 85 ss.): “…mirando la grotta cupa…Là dentro Scilla vive, orrendamente latrando: la voce è quella di una cagna neonata, ma essa è mostro pauroso, nessuno potrebbe aver gioia a vederla. I piedi son dodici, tutti invisibili, e sei colli ha, lunghissimi: e su ciascuno una testa da fare spavento; in bocca su tre file di denti e serrati, pieni di nera morte. Scilla costituisce uno tra i borghi più belli e caratteristici d’Italia, meta di artisti in ogni epoca e di ogni nazionalità e frequentatissima meta estiva. Il più antico borgo di Scilla è Chianalea e deriva il suo nome da “piano della galea”, ma è chiamato anche Acquagrande o Canalea, perché le piccole case che sorgono direttamente sugli scogli sono separate le une dalle altre da piccole viuzze, simili a canali, che scendono direttamente nel mare Tirreno. Chianalea viene anche denominata “la piccola Venezia” per il modo in cui le case sono situate: poggiate completamente sull’acqua.