Taurianum o Tauriana, questi i nomi con i quali era chiamata la città prima italica e poi romana ubicata sul promontorio di Taureana, frazione del Comune di Palmi (RC). Il nome stesso della città è quello del populus brettio che la fondò, i Tauriani, attestato dalle fonti letterarie, epigrafiche e dai bolli laterizi sui quali è impresso l’etnico. I Tauriani sono menzionati nelle fonti storiche come coloro che, nella guerra tra Romani e Cartaginesi nel III secolo a.C., dopo aver parteggiato per Annibale tornarono alleati di Roma. Il loro territorio si estendeva a sud del fiume Métauros (odierno Petrace), tra il mare e l’Aspromonte, coincidente in parte con l’area che in età medievale sarà la Valle delle Saline. Capitano Consalvo di Cordova fu assoggettata al potere del re di Spagna, Ferdinando il Cattolico. È del 1543 il terribile saccheggio ad opera del condottiero turco Khayr al-Din come nel 1594 un altro saccheggio fu operato da Scipione Sinan Cicala. Passata sotto il governo dei Borbone, la ripresa economica avvenne nel corso del ‘700.
Parco archeologico dei Tauriani
Il Parco custodisce i resti degli antichi insediamenti che a partire dal secondo millennio a.C. si sono succeduti sul pianoro. Della città brettia dei Tauriani, testimoniata da due fasi di vita, è oggi parzialmente visibile quella di II-I secolo a.C, testimoniata da ampie strade bordate da edifici e da aree a destinazione pubblica. La Tauriana romana è stata ripianificata alla fine del I a.C. Di essa sono attualmente a vista alcuni isolati delimitati da strade, un imponente edificio per spettacoli e l’area sacra. La città fu abbandonata nel IV secolo d.C. Edifici pubblici e sacri, abitazioni, botteghe, magazzini e strade della città prima Brettia (IV-I secolo a. C.) e poi romana (I a. C. – IV secolo d.C.) sono ancora visibili percorrendo la terrazza, affacciata sul mare e posta a controllo dell’imbocco settentrionale dello Stretto. Qui il populus brettio ha lasciato il proprio nome impresso sui mattoni da costruzione: TAYRIANOYM ossia “dei Tauriani”. Il Parco occupa la parte centrale di un pianoro dominante la costa tirrenica tra Capo Vaticano, lo Stretto di Messina e la vasta piana del Petrace, anuco Métauros.